Aggiungere ingresso AUX su OGNI autoradio!!

Buongiorno! dopo tanta attesa (specialmente per i richiedenti :D) torno a scrivere in 5 minuti su una modifica molto interessante per chiunque abbia un’autoradio un pò datata e voglia (salvando molti eurini) integrare una presa AUX senza comprare praticamente nulla..

Tempo fa avevo fatto un post sulla medesima modifica sull’autoradio di serie della mia Toyota Yaris (’05) ma non disponendo di foto o schemi non ho potuto pubblicare nulla di come avevo fatto in dettaglio la mod.

Adesso ho avuto sotto mano un altra autoradio (aftermarket, una clarion) su cui era danneggiato il lettore CD, perciò utilizzabile solo per radio FM e AM.

Ecco come sono intervenuto:

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Questa non è esattamente la stessa modifica che ho fatto la volta precedente.. perchè non è presente un jack stereo a 5 pin (che esclude la radio quando si inserisce il jack) ma ho messo al suo posto un microrelay a doppio scambio (in modo che sia la autoradio stessa, accendendo il sinto AM a fare lo scambio, in pratica la radio adesso in FM funziona normalmente, in AM si attiva l’aux).

Ho perciò trovato l’alimentazione della sezione AM del modulo radio (a destra nella foto) provando le tensioni col tester e connesso la bobina del microrelay sul pin che ho trovato avere 8 volt con la FM abilitata e 0 con AM abilitata (le resistenze ho dovuto aggiungerle per limitare la corrente sulla stessa, dato che è da 4.5 volt)

Passiamo però alla parte audio.. come si può notare dagli schizzi fatti in fretta con paint 😀 le piste segnate in rosso sono quelle del segnale audio del sinto AM/FM e arrivano al mixer PT2311 passando attraverso due resistenze da 4.7k e due condensatorini di disaccoppiamento (2.2 uF). quello che ho fatto è stato “coricare” i condensatori scollegandoli dalla pista lato mixer e mettendone altri due sui fori liberati sulla scheda, connettendo il positivo verso il mixer (in modo da avere sia il sinto sia il mixer con ingressi disaccoppiati, in quanto sia il sinto che il mixer hanno lo “zero” del segnale audio a circa 3.5 volt in questo autoradio, ma il ragionamento vale per qualunque circuito audio che lavori con alimentazione singola..). Dopo per assicurarmi che i condensatori disaccoppino i 4 canali (2 in mixer e 2 out sinto) ho messo su ogni pin una resistenza verso massa da 8k (giusto per caricare i condensatori ed evitare “bump” alla commutazione.

20151119_114718Nella terza foto vediamo che ho già connesso i 4 cavetti agli in e out e al microrelay. I due pin a destra che hanno due resistenze sono quelli dove successivamente ho saldato il cavo aux (doppio rca).

La mod funziona perfettamente!

Ovviamente se si volesse fare la modifica con jack commutatore basta connettere i 4 fili direttamente sul jack (facendo attenzione a destra sinistra in e ritorno) ed il gioco è fatto!

Le combinazioni sono infinite! è possibile anche includere un modulo bluetooth all’interno dell’autoradio invece della presa aux.. a discrezione dell’utente 😉

 

Se servono ulteriori chiarimenti chiedete pure 😀

Alla prossima mod!!

Sensori di parcheggio custom!

Oggi vi descriverò il primo e il secondo round dell’installazione dei miei sensori parcheggio sulla benedetta Yaris!

Volendo avere la sicurezza che solo i sensori possono darti in manovra.. ho deciso di installarne ben 8! ovviamente in entrambi i paraurti anteriore e posteriore.. questa idea mi è venuta quando ho trovato un vecchio kit in garage mai utilizzato, si trattava di quello semplice con beep e nulla più, perciò ho optato per comprare a 18 euro un altro kit a 4 sensori con display a led che mostra la distanza e il “lato” dal quale è l’ostacolo per poi modificare la sua centralina per gestire 8 sensori!

Il montaggio non è difficile.. e ho approfittato del paraurti anteriore smontato per la modifica dei faretti fendinebbia:

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oltre il grande ordine che c’era nel mio garage durante queste modifiche…. potete vedere il paraurti staccato (era anche stato riparato.. male, perciò ho optato per ricostruirgli i supporti e avvitarlo bene alle altre plastiche). La modifica dei faretti invece consisteva nel ruotarli un pò verso l’esterno e il perchè lo spiegherò in un altro post 😉

qui il retro (ho poche foto dell’installazione pechè come procedimento non è nulla di eccezionale e non pensavo di mettere foto.. basta prendere le misure in pase alle linee guida nel librettino di installazione.. fare i fori con la fresa a tazz(ina) inclusa e premervi dentro i sensori dopo aver passato i cavi all’interno dell’abitacolo.. ed è fatta!

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La mia installazione continua però.. perchè per collegare tutti i sensori alla stessa centralina ho dovuto prolungare i relativi cavi… quelli anteriori di 50 centimetri circa.. quelli posteriori di 1 metro anche.. e ho portato tutti i cavi sotto il cruscotto lato passeggero. Per ora non ho altri aggiornamenti perchè manca la modifica della centralina e infatti sto usando solo i sensori posteriori ma a breve procederò!

La vostra auto non ha il termometro motore? soluzione low cost!

Parlo ancora della mia Yaris. Come tutti i proprietari di quest’auto sapranno, non è dotata di termometro del liquido (del motore) ma solo di due spie (motore freddo.. e motore cotto!) perciò volevo trovare una soluzione low cost ma funzionale.. Ho pensato di comprare un paio di LM35 che sono dei sensori di temperatura che danno come segnale una tensione in millivolt pari alla temperatura in C°. Come display ho acquistato  un voltmetro su ebay di quelli miniaturizzati a led (blu) e togliendo il partitore resistivo all’ingresso e inserendo un trimmer, ho variato la regolazione fino a fargli leggere la tensione esatta in millivolt della sonda (usando un multimetro come riferimento). Niente taratura in gradi necessaria.. pronto per l’utilizzo!

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Trovato un posto ideale per il sensore.. ovvero nel “buco” della vite di questa massa motore che si vede sul tubo del liquido che esce dalla testata..

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massa spostata altrove..

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e sensore inserito con un po di pasta termoconduttiva..

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Dopo ho isolato il tutto con uno strato a forma di cupola di silicone trasparente per proteggere e isolare termicamente il sensore.. e voilà!

Temperatura visibile con il display nel quadro!

versione beta..

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mi scuso per la bassa qualità della foto! a breve quadro completato e foto migliori!

Regolatore PWM per la ventola del clima sulla Yaris!

Salve! oggi una modifica nata più che altro perchè non sopporto di sprecare corrente ed avere solo 4 livelli di velocità per la ventola del clima… e sono passato da una renault megane del 1996 che aveva ben 6 livelli con regolatore elettronico (lineare non pwm.. ma era già qualcosa) a questa yaris del 2005 che aimè! ha il solito pacco a resistenze.. ventilato dall’aria pompata dalla stessa ventola e con solo 4 livelli.. e il terzo è troppo poco molte volte.. mentre il quarto è decisamente troppo!!

quindi ho avuto la grande idea di costruire un piccolo modulatore pwm con NE555 controllato da 20 a 100% e di rimuovere il sistema degli scatti della manopola e il gruppo resistenze dal vano della ventola per mettere al loro posto un dissipatore per raffreddare due mosfet da 30 ampere in parallelo e inserire nella manopola un potenziometro azionato proprio dalla rotazione della stessa. ovviamente ho messo opportunamente delle resistenze per  far si che la variazione da 20 a 100% del duty cycle avvenga nel 90 gradi scarsi della rotazione possibile della manopola, e ho mantenuto il primo “contatto” dell’interruttore originale in quanto commuta il relè che dà la 12 volt diretta alla ventola e quindi alimenta anche il mio pwm. ecco le foto

il circuito pwm

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l’assemblaggio del potenziometro

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e il “pacco mosfet” al posto delle resistenze a filo originali

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alla prossima 😉

ciaooo

Un pò di illuminazione in più.. sulla Yaris

Con questo post voglio farvi vedere l’inizio delle modifiche che riguardano l’impianto di illuminazione interno e di cortesia della Yaris.. quello di serie era veramente ridicolo.. due plafoniere con siluro da 5 watt, senza dimmer ne ritardo e in parallelo con le plafoniere del baule! (se aprivi il baule si accendevano tutte…)

Innanzitutto ho sostituito le siluro a incandescenza con pezzetti di striscia a led 5050 bianco ghiaccio e ora la luce e 3 volte maggiore con minore consumo di corrente.. ma ho anche sezionato la linea di accensione delle luci.. facendo comunque accendere la spia a quadro se una porta o il baule sono aperti ma dividendo l’illuminazione in due zone, abitacolo e baule (con dei diodi).

Successivamente ho modificato anche la plafoniera anteriore per farla funzionare come quella centrale (cioè a 3 posizioni: on off e door cioè o sempre accesa o sempre spenta o comandata dalle portiere).

Successivamente farò un circuito già progettato che gestirà il tutto e farà da dimmer e ritardo in spegnimento per tutte le luci..

Per ora ho solo aggiunto dei led come luce di cortesia delle maniglie interne (molto ma molto leggeri come illuminazione, giusto per evidenziare leggermente in buio completo la fossa della maniglia) e dei led sotto gli specchietti laterali per la funzione antipozzanghera (verranno attivati sempre dallo stesso circuito appena apro la macchina come le luci di posizione, e quando apro le porte).

Il montaggio fisico dei led potete vederlo qui:

Smontato il pannello e lo specchietto da ogni lato ho proceduto a bucare e fissare i led nelle maniglie

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Queste sono collegate insieme alle luci di posizione (e alle altre luci della strumentazione come di serie), per l’antipozza invece ho dovuto smontare gli specchietti e procedere così:

staccato il vetro dal meccanismo di regolazione ho segnato 3 punti dove mettere i 3 led da 5 mm alta luminosità (gli stessi delle maniglie, però usati al massimo della loro potenza)

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ho forato e preparato i led (che in origine erano di quelli focalizzati

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ma per quello che servivano a me (cioè luce diffusa) ho preferito consumare la testa per farla piatta:

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successivamente ho passato il filo da 0.5 mm dal buco dove passano gli altri dello specchietto e montati i led..

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rimontato lo specchio e poi tutto lo specchietto in auto.. passato il filo fino a dentro in una posizione comoda per i cablaggi e connesso temporaneamente all’apertura porte (devo ancora fare quel circuito di cui parlavo) e la luce è abbastanza forte da evidenziare la strada se non c’è illuminazione, ma non ho potuto fotografare bene con il telefono per cui non ho una foto del risultato, che si fa apprezzare..

ecco lo sportello con tutti i cablaggi fatti e le maniglie montate:

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invece ecco una foto (meglio di così non sono riuscito a fare) delle luci di cortesia nelle maniglie

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Prossimamente luci di cortesia anche nella pedaliera e poggiapiedi lato destro (sempre di cortesia collegate insieme alle luci abitacolo) e il circuito famoso che gestirà le luci.

AGGIORNAMENTO 27/01/2015

Non ho fatto foto delle luci nelle zone tappeti interni ma queste sono invece le foto del circuito del timer e dimmer di luci anti pozza e luci di cortesia interne!

funzioni: accensione di tutte le luci ad apertura auto, ad apertura porte e con entrambe timer ritardato di 30 secondi, se invece accendo il quadro (mi devo spostare in auto) il timer viene azzerato e le luci spente con dimmer di durata 2 secondi.

Ogni lampada ha il suo dimmer dedicato (funzionamento pwm, niente sprechi di corrente!) e le 3 funzioni normalmente presenti nelle auto provviste di queste funzioni: on off e funzionamento tramite interruttore porte.

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Già installato e funzionante!

ciao 😉

Allarme home made per la Yaris!

Come detto in precedenza.. adesso vi parlerò del mio allarme home made. Ho ritirato innanzitutto un kit radio comando a 433.92 Mhz su ebay a 3 euro.. dopo di che ho progettato un circuito che potesse fare tutto quello che desideravo e cioe: (essendo 4 canali il trasmettitore potevo avere 4 impulsi separati)

Canale A: chiusura delle portiere e spegnimento del positivo ad auto aperta (che comanda orologio stereo e tutti gli accessori come ventola abitacolo spannavetri ecc.. tutti gli accessori che normalmente sono connessi con il quadro, luci esterne e luci abitacolo, eccetto quelli riservati alla guida come indicatori di direzione o spazzole tergivetro) e con pressione lunga chiusura automatica dei finestrini (col mio circuito fatto a posta)

Canale B: apertura serrature e attivazione del positivo ad auto aperta (con conseguente riaccensione di tutto quello che era stato lasciato acceso prima) e con pressione lunga discesa automatica dei vetri.

Canale C: se in standby dopo una pressione accensione delle luci di posizione, al successivo dei fari (xeno) anabbaglianti e al successivo abbaglianti, dopo un altro si torna allo stato off. Se chiudo l’auto con A si torna a off direttamente.

Canale D: comando del (futuro) sistema Start n Stop ancora da realizzare (ma già progettato).

Questo circuito che fa da comando per le centralizzate per gli accessori eccetera.. comanda anche l’allarme che viene armato con A e disarmato con B (e anche con D solo che non vengono aperte le portiere, ma vengono attivati gli accessori)

Allarme costruito anch’esso eccetto per la sirena che ho recuperato da un vecchio allarme Cobra. Non scendo in dettagli per non essere “vulnerabile” comunque l’allarme viene attivato da qualsiasi porta aperta (sportelli baule o cofano) e dalle vibrazioni (sensore) e non si disattiva nemmeno togliendo la batteria dell’auto. svolge anche funzione immobilizzatore!! (non tramite la chiave codificata, rimossa per il futuro start n stop, ma ….. interrompendo qualcosa….)

Ecco qui alcune foto del circuito in realizzazione e poi montato per il collaudo:

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ricevente e trasmittente

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allarme e sirena

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altoparlante della sirena (montato esternamente nascosto)

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E il circuito vero e proprio della ricevente con tutti i suoi relè che comandano i carichi e le varie funzioni di tutto l’allarme..

Funzionante perfettamente 😉

Alzacristalli automatico per la Yaris!

Quante volte è capitato di dimenticare i vetri della vostra auto abbassati e di andarvene? o forse essendo a mare avete desiderato abbassarli subito mentre vi avvicinavate per far stemperare l’abitacolo?

Per funzioni come queste di solito serve un costoso allarme che lo supporti, con relativo telecomando.. ma dato che la mia Yaris aveva un telecomando di serie per le serrature e niente più ho deciso di costruirmi tutto da zero!

Intanto ho iniziato da un vecchio modulo alzacristalli che avevo (per 4 vetri solo in salita.. quindi 4 relè già sulla scheda e cablaggi per 4 motori) e ho tolto tutta la parte logica dello stesso, ho lasciato solo la porzione di scheda contenente i 4 relè e i morsetti.

Ho usato due relè per vetro in modo da poter comandare la salita e la discesa di entrambi i vetri.

Come finecorsa ho messo delle resistenze da 0.1 ohm 5 watt in serie al positivo di ogni coppia di relè (cioè al positivo in salita e discesa dello stesso vetro, una per vetro) in modo da leggere la corrente assorbita. due transistor per amplificare la caduta di tensione sulla resistenza stessa  e una rete di transistor e diodi per comandare gli ne555 configurati come flip flop per avere l’autoritenuta sui singoli relè dopo l’impulso trigger. Ho anche inserito un timer di massimo tempo di attività che stacca comunque tutti i relè disabilitando tutto il circuito dopo 10 secondi dall’ultimo impulso trigger.

In ultimo gli ingressi sono due: salita e discesa, e se viene comandata la salita per esempio contemporaneamente viene interrotta la discesa se è in corso.

Per cui la coppia di alzacristalli può essere comandata in salita o discesa mandando a massa un pin o un altro pin del morsetto piccolo come da foto: (mi scuso per la bassa qualità ma ormai il circuito è montato nella sua cassettina stagna e questi sono fotogrammi catturati da un video dimostrativo che avevo fatto prima del collaudo finale).

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Il circuito è stato montato per comodità all’interno dello sportello lato guida (in quanto presenti tutti i cavi necessari dato che la pulsantiera dei cristalli era li ed era doppia).

Sia la pulsantiera sx che quella dx sono state collegate ad un positivo ad auto aperta in modo da non dover accendere il quadro per usare gli alzacristalli, mentre questo circuito è stato collegato ad un positivo ad auto aperta che invece resta attivo per circa 1 minuto dopo la sua chiusura (per dare il tempo ai vetri di alzarsi), queste alimentazioni sono state create dopo il montaggio di un altro circuito fondamentale per tutto il resto delle mie modifiche.. l’allarme, che farò vedere nel prossimo post!

AGGIORNAMENTO 26/01/2015

Ho apportato una piccola modifica al circuito.. ho modificato la pulsantiera originale della mia yaris in modo da avere due scatti per funzione.. ovvero due “passi” in ogni senso degli switch dei finestrini, in modo che se se ne compie uno il vetro si arresta appena rilasciato l’interruttore, se si arriva anche al secondo il finestrino prosegue fino al finecorsa! insomma ho ricreato la funzione “one-touch” usando sempre lo stesso circuito, due switch quadrupli (uno del lato guida e uno del comando portiere [uguale a quello del sistema lato guida] mentre per le portiere ho usato il vecchio switch del vetro lato passeggero). Ecco qua la foto del pcb svuotato e modificato della pulsantiera e del circuito finito (compreso quello dei relè del primo passo degli switch, il comando manuale) :

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Non ho fatto foto dell’installazione perchè è esteticamente esattamente identica all’originale.. ciao 😉

Modifiche su Toyota Yaris!! L’inizio.. L’impianto stereo!

Come annunciato nell’articolo precedente inizio a postare i lavoretti che ho fatto e che farò sulla mia Toyotina..

Beh incomincio col dire che di serie non è male come comfort.. però non essendoci tante piccole cose che mi piaceva avere ho deciso di iniziare a progettarle e installarle…

Intanto comincio parlando dell’impianto stereo.. un normale autoradio radio-cd non mp3 con ampli integrato e qualche controllo dal body computer e al volante.. non male ma senza aux o altro.. perciò ho progettato e realizzato uno scambiatore di ingressi audio (a microrelè e transistor, comandato da 4 bottoni) che interrompe l’uscita del tuner radio che va all’integrato mixer audio e manda al suo posto altri 3 segnali in base a quale bottone si preme: 1 radio(default) 2 bluetooth 3 jack aux 4 aux (ulteriore.. per carputer forse? boh..) ed ecco il circuito:

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sopra si  vedono i cavi rosso e nero della 12 volt e la piattina per i cavi dei bottoni, sotto invece le linee in e l’out per l’audio.

successivamente ho portato esternamente il pin di accensione dell’ampli integrato con due fili, in e out cosi tagliandolo in futuro l’ampli integrato non si accenderà più e poi ho realizzato un mio segnale di accensione (non era presente in quanto lo stereo accendeva subito in muto l’ampli e toglieva il muto all’accensione) combinando i segnali mute e power dell’ampli integrato e facendo uscire una linea 12 volt con un mosfet canale P.

E come ultima cosa ho portato fuori i 4 segnali pre (front [R,L] e rear [R,L]) in modo da poter portare tutto dietro successivamente per il collegamento degli amplificatori esterni..

foto:

bottoni di selezione montati (i 4 superiori sono per l’ingresso audio, l’ultimo sotto insieme al piccolo led verde per il bluetooth)

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dettagli del retro (tutto fissato con fascette e isolato e i cavi dei bottoni che vanno al blocco di resina epossidica che tiene tutto bloccato)

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ed ecco il modulo bluetooth collegato e schermato con carta in alluminio adesiva (quella per impianti di climatizzazione) per evitare disturbi nei segnali pre derivati dall’antenna RF) si vedono solo il regolatore 7805 montato direttamente sulla scocca e la punta verde della basetta (antenna).

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e lo stereo è sistemato!!

Adesso c’era bisogno di cambiare le casse… troppo scarse come qualità..

Intanto nell’alloggio tweeter.. ho messo dei VERI tweeter

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quei medi da 10 in carta.. facevano proprio pena.. adesso ci sono dei bei tweeter JBL da 100 watt RMS!

Nelle due porte anteriori invece questa era la situazione

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woofer da 16 doppio cono in carta.. ridicoli.. e purtroppo erano un tutt’uno con il cestello triangolare rivettato.. per cui ho distrutto il woofer mantenendo però il cestello e ci ho montato su una coppia di Coral CW130 (incastrate e avvitate, e poi sigillate con silicone) ecco il risultato:

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Adesso manca il retro.. volendo mettere una coppia di Coral CX130 (stesse delle anteriori ma due vie con tweeter) e non essendoci spazio nell’abitacolo ne predisposizioni.. ho deciso di montarle nel pianale posteriore ma in maniera nascosta! perciò ho “scavato” moquette inferiore e schiuma plastica fino ad arrivare alla moquette superiore senza però rovinarla.. rinforzato il tutto con una rete di zanzariera metallica bloccata con puntatrice a spilli e colla al neoprene e avvitato il woofer da sotto con le 4 viti predisposte.. ecco i risultati!

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Come ultimo manca il subwoofer.. ma è in costruzione .. ho già provveduto a passare fino al bagagliaio il positivo di potenza (16mm) dalla batteria, il remoto e i 4 segnali pre. manca ampli e sub insomma.. il resto è pronto e collaudato 😉

Al prossimo articolo con altre mod 😉

Start ‘n’ Stop assistito e funzione autostart per auto universale!!

Salve a tutti! dopo mesi di inattività.. ecco l’ultimo progettino che aggiorna ancora una volta il cruscotto della mia panda!

Come da titolo, ho realizzato un circuito che si occupa dell’accensione e spegnimento del motore.. in automatico, e può effettuare l’avvio all’apertura dell’auto con telecomando (oppure con un segnale esterno.. se il vostro telecomando ha più  bottoni per fare varie funzioni).

Il circuito gestisce elettricamente l’auto e sono presenti 2 bottoni e 2 interruttori. Un bottone (n.o.) per lo start, uno (n.c.) per lo stop, e un interruttore per accendere gli utilizzatori sotto quadro (tergicristalli frecce ecc.. quando non si usa nulla il consumo di corrente è irrisorio perciò si può anche lasciare sempre attivo nel mio caso, perchè chiudendo l’auto con il telecomando viene disattivato tutto!). L’ultimo interruttore è dedicato alla funzione autostart (avviamento in apertura auto con telecomando.

Sono presenti ovviamente varie protezioni.. Il bottone start eccita contemporaneamente due relè: quello che da corrente al quadro e alla centralina (in maniera diretta, e in autoritenuta tramite il bottone stop) e quello del motorino di avviamento (attraverso un circuito che si occupa di rilevare se il motore è avviato o meno attraverso il segnale proveniente dall’alternatore verso la spia di ricarica batteria nel quadro, e attraverso un temporizzatore di 5 secondi, che in ogni caso, spegnerebbe il motorino di avviamento dopo 5 secondi anche se il motore non dovesse avviarsi [altrimenti in mancato avviamento o si preme stop.. o ciao batteria!!]). Tutti e due i relè sono connessi in autoritenuta attraverso il bottone stop. quindi in ogni momento, se premuto lo stop, la sequenza di avvio o la marcia del motore si arresta immediatamente.

Per la funzione autostart invece ho inserito un’altra protezione, un sensore di “cambio su folle”. Non deve essere bello aspettarsi di vedere l’auto in moto e invece ritrovarsela in moto e in movimento senza essere a bordo vero?? Per questo motivo ho adottato questo sistema qui:

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Come si può intuire dalla foto, ho installato sul supporto della leva del cambio, un interruttore tipo “finecorsa” in modo che il suo contatto “strisci” contro la leva quando questa è al centro quindi nessuna marcia è inserita. L’interruttore con la sua placchetta sagomata a mano sono installati sull’asta che si occupa di trasmettere il movimento verso destra e sinistra della leva, quindi rispetto alla leva è sempre nella stessa posizione ed è perciò influenzato (come volevo) soltanto dal movimento avanti e indietro della stessa. Contatto normalmente aperto, chiuso se in folle!

Perciò per concludere l’autoavviamento avviene se il cambio è sulla posizione folle ed avviene quando l’allarme sblocca tutto (e da corrente attraverso una linea che ho creato io, 12 volt ad auto aperta) attivando perciò gli utilizzatori (attraverso il primo interruttore) e l’autostart (attraverso il secondo interruttore, e un temporizzatore di 1 secondo che simula la “pressione” del bottone start.. e poi il resto avviene come un normale avvio manuale).

Insomma un circuito semplice (3 relè 2 timer e qualche diodo..) ma molto funzionale e sfizioso! ecco il primo prototipo su millefori:

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Si possono vedere i tre relè (da sinistra a destra: avviamento, quadro e centralina, utilizzatori), i due timer (i circuiti accanto ai relè azzurri) e la morsettiera da 18 fili.

Da sinistra a destra i fili sono: 1 Massa (poca corrente.. giusto per alimentare i relè e i temporizzatori, max 1 ampere di spunto), 2-3 interruttore utilizzatori, 4-5 interruttore autostart, 6-7 bottone stop, 8-9 bottone start, 10-11 sensore “folle”, 12 comando motorino di avviamento, 13-14 sensore motore avviato (contatto aperto a motore in moto, relè connesso esternamente al circuito, alla linea della spia alternatore), 15 Alimentazione quadro e centralina, 16 alimentazione utilizzatori, 17 12 volt ad auto aperta (se mancano non funziona nulla! fungono anche da segnale di attivazione quando è abilitato l’autostart e provengono dall’allarme (modificato)), 18 Positivo batteria permanente (fusibile da 30 Amp necessario per protezione).

Prossimamente caricherò un video del suo funzionamento e lo inserirò nel post. Nel frattempo buona lettura! 😉

CIAO!

Proseguimento progetto E-Bike!

Ciao ragazzi!

Vi ricordate il progetto della bicicletta elettrica che avevo intenzione di fare?

Ebbene.. mi sto muovendo; dopo che il controller per motori brushless (un normale ESC da modellismo, uscita ovviamente trifase, esattamente quello che mi serviva per convertire l’alternatore in un motore!) mi sono subito cimentato nelle prime prove..

Prima di descrivere il circuito così come l’ho fatto c’è subito da dire che il mio “motore” cioè un alternatore di auto a 12 volt, non è propriamente un motore brushless. Dato che la magnetizzazione del rotore è affidata non a dei magneti permanenti ma ad una bobina opportunamente eccitata da un regolatore (in auto..) ha una particolarità: può essere usato per generare molta coppia (forza rotativa) e pochi giri al minuto, oppure poca coppia ma migliaia di giri al minuto! Questa caratteristica rende l’alternatore un motore perfetto per moltissime applicazioni, e la sua potenza è di circa un KW e impulsivamente anche di più!

Caratteristiche interessanti.. ma da subito ci sono stati problemi di realizzazione dell’elettronica..

Dopo aver creato un oscillatore basato su ne555 per generare il segnale dell’acceleratore (ho creato un prova servo in pratica, ma con un comando di ritorno a zero tramite interruttore, che poi vi dirò a che serve!) ho subito fatto le prime prove a vuoto del motore..

Come è ovvio, variando la corrente di magnetizzazione del rotore vario la coppia e i giri massimi (piu corrente = meno giri e piu forza), quindi per l’avviamento necessitava di un impulso forte nel rotore e contemporaneamente accelerare un pò con il comando.. però se subito dopo non diminuivo la corrente di eccitazione il motore non riusciva più ad accelerare e l’ESC andava anche in blocco!

Ho capito che non era un utilizzo pratico anche dal fatto che consumava moltissima corrente in questo modo (e senza carico.. a vuoto..)..

Dopo molte prove di questo tipo.. mi sono ricordato di come funzionano i motori cosiddetti universali, quelli che hanno un normale rotore come quello dei motori a spazzole in continua e nello statore non hanno magneti ma altre bobine. Per usare quei motori le loro bobine (rotore e statore) vengono messe in serie. In questo modo la corrente dello statore e del rotore sono le stesse, e dipendono dalla resistenza fatta alla rotazione, quindi dal carico applicato al motore.

Ho pensato quindi che dato che la corrente del mio statore (trifase) è gestita da un ESC e quella del rotore era a “comando manuale” dovevo creare un circuito che “leggesse” la corrente dello statore e ne creasse una proporzionale nel rotore.

Quindi per non complicarmi troppo la vita ho messo in serie al negativo dell’alimentazione dell’ESC una resistenza a filo di valore bassissimo (nemmeno riscalda) e leggendo la minuscola tensione, amplificandola con un operazionale, e con un altro operazionale comandando un convertitore DC-DC connesso sempre alla batteria che alimenta l’ESC ho generato una tensione (quella che poi ho applicato al rotore) proporzionale alla corrente assorbita dal rotore!

Con questa configurazione, a parte per la fase di avviamento (che necessita ancora di un impulso forte nel rotore, ma che può essere dato facilmente collegandolo un attimo direttamente alla batteria con un pulsante), se il motore è in rotazione si comporta come un normale motore universale. La rotazione e la forza sono controllati dall’acceleratore e dal carico.. assorbe molta meno corrente e soprattutto non ha resistenza a vuoto, se rilascio l’acceleratore si ferma dopo minuti perchè non ha campi magnetici che lo possano frenare! quindi come “carico” è assente in caso io voglia pedalare senza usarlo.. cosa MOLTO importante.. e ovviamente eccitando il rotore posso anche frenare elettricamente e nel contempo ricaricare il pacco batterie!

A breve con foto video e schemi 😉 ciaoooo

p.s. una volta che avrò completamente finito la parte elettrica passerò all’assemblaggio vero e proprio sulla bici…

AGGIORNAMENTO: ecco la prima prova dell’esc (non del sistema completo.. infatti il rotore era connesso con un pacco da 3.6 volt e un potenziomentro da 8 ohm in serie) con l’acceleratore appena finito e funzionante (come tutti gli esc.. da 1 a 2 msec on, frequenza 50 hz, basato su ne555)

a breve video del sistema completo!